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															Mogol - Alexia 
															  
															
															Bellissimo concerto 
															quello di ieri sera 
															a Vitorchiano! “Si 
															viaggiare” con la 
															Band del Cet 
															(Centro Europeo di 
															Toscolano)  
															di Mogol con la 
															bravissima Carlotta 
															e con la 
															partecipazione 
															straordinaria del 
															grande Mogol. Un 
															inaspettato fuori 
															programma, Mogol 
															invita sul palco 
															Giuseppe Anastasi 
															(vincitore di 
															Sanremo 2014 con il 
															testo “Controvento” 
															interpretato da 
															Arisa) a cantare una 
															sua bellissima 
															canzone: “Trinacria” 
															dedicata alla sua 
															terra, la Sicilia. A 
															seguire una 
															bravissima e 
															frizzante Alexia ha 
															scatenato anche il 
															Comitato 
															Festeggiamenti San 
															Michele Arcangelo in 
															un coro sfrenato! 
															  
															
															
															Pietro Bevilacqua 
															intervista Mogol 
															  
															
															[...] 
															  
															
															B. - Com'è nato 
															questo sodalizio con 
															Battisti? Come vi 
															siete conosciuti? 
															  
																
																
																
																- L'ho 
																conosciuto 
																perché ero amico 
																di una ragazza 
																francese molto 
																carina, che si 
																chiamava 
																Christine. Era 
																una ragazza con 
																cui andavo 
																spesso a pranzo 
																insieme in un 
																ristorante li 
																vicino agli 
																uffici e ci 
																trovavamo. Lei 
																era francese, 
																veniva da 
																Parigi, faceva 
																l'editrice di 
																una società 
																editoriale 
																francese, era da 
																sola, poi ha 
																avuto una 
																segretaria...e 
																un giorno m'ha 
																detto: “Ho 
																trovato un 
																ragazzo che 
																scrive le 
																canzoni...vorrei 
																cominciare a 
																trattare qualche 
																autore italiano, 
																vorrei fartelo 
																sentire”...e 
																dopo quindici 
																giorni venne a 
																trovarmi questo 
																ragazzo, che 
																c'aveva una 
																testa!...era un 
																ragazzo...che 
																aveva vent'anni 
																e mi fece 
																sentire due 
																canzoni che 
																aveva scritto 
																lui, le parole e 
																la musica. Io 
																gli dissi: “Non 
																sono gran che, 
																è”...e lui mi 
																disse: “Sono 
																d'accordo” e mi 
																fece un sorriso. 
																Cosa 
																assolutamente 
																inconsueta, 
																perché di solito 
																quando dici ad 
																un dilettante 
																non sono gran 
																che cominciano a 
																tirar fuori: 
																“...che 
																piacciono a 
																tutti, mi dicono 
																perché non le 
																mando a 
																Sanremo...”...invece 
																lui...mi ha 
																fatto tenerezza 
																questo fatto, 
																che accettasse 
																questo verdetto 
																così duro, così 
																duro. Però io 
																sono sincero, 
																non sono capace 
																di dire le balle 
																e quindi proprio 
																per non rendere 
																il mio verdetto 
																così duro, gli 
																dissi: “Però 
																vieni a trovarmi 
																qualche volta, 
																magari proviamo 
																a scrivere una 
																canzone insieme, 
																non per 
																l'editore, per 
																vedere cosa 
																salta fuori, io 
																e te”. Lui venne 
																trovarmi e io 
																scrissi con lui 
																una canzone che 
																si chiamava 
																“Dolce di 
																giorno”, diceva: 
																“Dolce di giorno 
																fredda di sera 
																tu sei come una 
																statua di cera” 
																e poi diceva: 
																”Tu sei una 
																torta di panna 
																montata tutta 
																contenta di non 
																essere stata 
																mangiata”...sa...lui 
																perseguiva altri 
																scopi...e questa 
																canzone insomma, 
																così, qualcuno 
																l'ha sentita. E 
																poi ho scritto 
																un'altra canzone 
																con lui, la 
																seconda, 
																durissima, che 
																si chiamava: 
																”Per una 
																lira”...una 
																canzone dura, 
																cattiva...”Per 
																una lira vendo 
																tutti i sogni 
																miei...per una 
																lira ci metto 
																sopra pure lei” 
																e poi diceva 
																ancora più duro: 
																“Ma siccome tu 
																sei un amico non 
																te lo 
																dico”...quindi 
																proprio...tremenda. 
																La terza 
																canzone, ed ecco 
																quello che 
																dicevo a 
																proposito del 
																talento che 
																arriva 
																insperato, è 
																stata: “29 
																settembre”, la 
																terza canzone è 
																stata un 
																capolavoro, una 
																canzone 
																straordinaria 
																che ha stupito 
																tutti e non era 
																prevedibile che 
																ci fosse una 
																crescita 
																musicale così 
																importante, non 
																era proprio 
																prevedibile e 
																invece c'è 
																stata. Quando io 
																dico...nessuno 
																può prevedere le 
																possibilità che 
																ha artistiche, 
																nessuno...e 
																quindi è logico 
																siccome non è 
																permesso a 
																nessuno di 
																prevederle è 
																chiaro che tutti 
																siano abbastanza 
																pessimisti nei 
																confronti di se 
																stesso, no? Però 
																in realtà poi 
																accadono queste 
																cose.... 
															  
															
															B. - Si rimane 
															incantati di fronte 
															a questi ricordi...a 
															questa narrazione... 
															  
															
															[…] 
															  
															
															Vitorchiano 11 
															maggio 2014 
															
															R.S. 
															 
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